Questo suono è una leggenda
” Perchè Hiero era un bambino. Un bambino pazzo, ma cosa non usciva da quella tromba! Una musica cruda, quattro note in croce, eppure ci sentivi dentro un altro mondo!”
Gli Hot Time Swingers sono il jazz nella Berlino degli anni ’30 e la tromba di Hieronymous Falk travolge tutti e tutto. La Germania nazista però non riesce a farsi travolgere da quel suono, il jazz è una musica diabolica che viene proibita e Hiero è di colore, lui è uno dei ” bastardi della Renania”, è figlio di una donna tedesca e di un senegalese proveniente dalle colonie africane francesi. Al delirio del nazismo si contrappone la magia del jazz, al talento si contrappone la rivalità, alla lealtà il tradimento, alla paura l’ amore e all’amicizia le delusioni. Il ritmo è sincopato, come in una jam session e i capitoli si rincorrono, come la Storia, tra Berlino e la fuga a Parigi, i giorni prima dell’ occupazione tedesca e la fuga da Parigi occupata. Baltimora in giovinezza e Baltimora poi nei ricordi di un ottantenne, Sid Griffiths, la voce narrante. E poi, su tutto lo spettro dell’ attesa di quello che sembra inevitabile: l’ arrivo della Gestapo e l’ arresto di Hieronymous Falk in un Cafè parigino e la deportazione a Mauthausen.
” Eravamo liberi, fratello, per quella notte almeno, liberi e ubriachi di libertà”
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