Tutto quel che è la vita
Le strade si separano.
Le strade si dividono.
Ora li riconosceva per quello che erano stati: i grandi giorni dell’ amore.
1944: Philip Bowman è sottotenente della marina militare americana di stanza nel Pacifico. Dal Giappone alla frenesia di New York del secondo dopoguerra, da sottotente ad editor presso una piccola casa editrice. Da giovane uomo a giovane marito, da New York alla Virginia dei proprietari terrieri e delle tradizioni. Da New York a Londra, diverse volte e poi la Spagna per inseguire una passione e una donna. Da New York alle case del fine settimana in New Jersey e poi legami familiari e incontri fortuiti che diventano altri legami. E poi Parigi per chiudere un cerchio e per trovare la forza del perdono per un tradimento. E tra tutto, giorni di lavoro e inviti a cena, feste e incontri con volti del passato, pomeriggi immobili di pigrizia e di carnalità. La vita che accade, all’ improvviso e senza spiegazione e quella scandita dai tempi delle età, dalla malattia della madre e dal lutto. Gli anni che trascorrono lenti, giorni che sono matrimoni e funerali, amici e amanti, libri e arte, feste e cene, nuovi scrittori e aneddoti da raccontare con leggerezza.
E poi la solitudine.
I lunghi viaggi in aereo e in macchina, le emozioni di una vita, nel bene e nel male, negli anni che trascorrono.
Le mattine d’ estate, la luce del mondo che inondava le stanza e il silenzio. Era una vita a piedi nudi, il fresco della notte sulle assi del pavimento, gli alberi verdeggianti quando uscivi.
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