Ci rivediamo lassù
Un romanzo storico, cinico e dal ritmo incalzante. Albert Maillard e Edouard Péricourt sono sopravvissuti alla prima guerra mondiale e Albert si lega indissolubilmente a Edouard nel momento esatto in cui accetta di cambiargli identità. Dopo la smobilitazione Albert si fa carico di Edouard: vivono in una stanza in affitto e sopravvivono del magro stipendio di Albert. Edouard sfigurato non esce di casa e trova sollievo solo nelle iniezioni di morfina e nella compagnia di Louise, una ragazzina di undici anni che costruisce maschere di cartapesta che diventano il nuovo volto di Edoaurd. La prima grande beffa della guerra: i sopravvissuti valgono molto meno degli eroi. E mentre Albert cambia nuovamente lavoro Edouard ritrova l’ entusiasmo per la vita riprendendo in mano una matita e rincominciando a disegnare. I suoi disegni sono alla base di una strabiliante truffa, da mettere in atto ai danni di tutti. La trincea della grande guerra diventa la trincea del quotidiano, la Francia come un enorme campo di battaglia dei valori e della morale tra corruzione e potere politico. In una Parigi che cerca di ricostruire la pace le vicende dei personaggi si legano tra di loro in modi che solo il destino conosce: legami familiari, matrimoni d’ interesse e amicizie profonde, incontri casuali. E sarà un anonimo ispettore del governo a mettere il capitano Henry d’ Aulnay-Pradelle, responsabile del destino di Albert ed Edouard, con le spalle al muro, svelando lo scandalo delle esumazione militari del 1922. Sarà proprio con una delle maschere di Louise che Edouard troverà la forza di abbandonarsi a braccia aperte alla vita, mentre Albert accetta incredulo il risultato della grande truffa. Un finale sorprendente: ognuno ritorna e ritrova il proprio destino, nel bene e nel male.
Albert, semplicemente pianse. Ci sarebbe da scrivere una storia sulle lacrime di Albert. Queste, disperate, fluttuavano dalla tristezza al terrore a seconda se considerava la sua vita o il suo futuro.
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