Una piccola libreria a Parigi
Tutti conserviamo il tempo. Conserviamo l’ antico significato di ogni persona che ci ha lasciato. E anche noi siamo ancora questi antichi significati, sottopelle, sotto lo strato di rughe, esperienza e risate. Proprio là sotto siamo ancora quelli di una volta. I bambini di una volta, gli amanti di una volta, i figli di una volta.
Jean Perdu è un uomo di mezza età che ha una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna nel porticciolo degli Champs- Elyseés. La Farmacia Letteraria è il mondo di Jean: per lui ogni libro è una medicina dell’ anima. Un giorno, per una serie di coincidenze ritrova, nel fondo di un cassetto, una lettera scritta dall’ amata Manon venti anni prima. La lettera è l’ inizio di lungo e rocambolesco viaggio che porterà lui e il giovane scrittore Max lungo la Senna, alla scoperta di un mondo oltre Parigi. Un viaggio verso la Provenza, costellato lungo il percorso da una serie di incontri con personaggi bizzarri e con i profumi e i colori dell’ estate mediterranea.
Un romanzo che si legge velocemente e che affronta con delicatezza il tema della morte e della speranza, dell’ amore e dell’ amicizia. Una scrittura semplice che ci regala una parentesi di leggerezza.
Spesso quando finiamo di fare l’ amore e prima di rincominciare, Jean mi racconta un libro che ha letto o che vuole leggere o che vorrebbe che io leggessi. Lui i libri li chiama ” libertà”. E patrie, sono anche quello. Custodiscono tutte le buone parole che noi utilizziamo così di rado. Dolcezza. Bontà. Contraddizione. Indulgenza.
Dalla Biblioteca delle Donne di Lella Artesi
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