Stella bianca, acciaio rovente
Dopo un po’ tornò sul vialetto; il pomeriggio si annunciava sotto forma di panni stesi ad asciugare tra un palazzo e l’altro, di colpi di clacson sonnacchiosi tipici delle macchine su cui il sole batte a picco. Shockie si diresse al telefono pubblico per chiamare casa. Era un rituale, per lui, prima di partire in missione.
Dehli 1996, una bomba esplode al mercato di Lajpat Nagar. Nakul e Tushar sono due fratelli di undici anni vittime dell’esplosione. Il loro amico Monsoor si salva. I coniugi Khurana, genitori dei due fratelli sono sconvolti. Gli Ahmed, genitori di Mansoor sono sollevati che il figlio sia sopravvissuto all’esplosione. Paradossalmente la situazione li allontana e li rende estranei. I Khurana continuano a scontrarsi con una giustizia che tarda a punire i colpevoli. Gli Ahmed pensano a come crescere socialmenti, ciechi del disagio del figlio Mansoor. Shockie e Malik sono i due attentatori responsabili dell’esplosione e le loro strade si separano non appena giunti in Kashmir. Anni dopo Monsoor incontra Ayub un giovane idealista che lo avvicina al fondamentalismo religioso. Ayub diventa un giovane allievo di Shockie che, nonostante l’amarezza e il rimorso continua la propria battaglia. Una storia corale, dove la grande capacità dell’autore di introspezione, dipinge un ritratto generazionale sconvolgente. Le esistenze segnate da un unico momento fatale deragliano nell’ estremismo e nella violenza, rovesciando i ruoli di vittima e carnefice: tutti sono vittime inconsapevoli del fanatismo.
Mansoor sentiva che era necessaria una rivoluzione nei valori del paese, bisognava abbandonare il materialismo occidentale, mostrare alla gente cosa la religione poteva fare nella pratica: come salvare dalla depressione, dal dolore e dall’insensatezza, come poteva mettere le persone in contatto con un nucleo familiare oltre la loro piccola ed egoista unità.
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