La notte dell’oblio

In fondo si trattava di aver perduto solo un anno…Strano però, era arrivata l’apocalisse, una fine del mondo, ed era passato meno di un anno. Era ottobre quando erano dovuti scappare, ed eccoli lì, l’ ottobre dopo, a parlare di esami e di ammissione a varie scuole pubbliche. Così brevi sono i tempi che il dolore ti offre?

 

Un affresco realistico di Roma all’indomani dell’ 8 Settembre 1943, sull’occupazione nazista, sulle fughe e le conseguenze dell’ odio razziale, sul  silenzio dei complici e i tradimenti, sullo sterminio. Don Gioachino, amico di Sabatino, il padre di Giacomo offre un rifugio a Giacomo e la moglie Elsa con le due figlie.

la notte dell'oblioNonostante i pericoli e i divieti Giacomo  deve recarsi a Roma per motivi economici e durante una visita una sera non fa più ritorno. L’ assenza di Giacomo si trasforma, per decisione di Elsa in un silenzio. Un silenzio che avvolge il quotidiano delle loro vite. Elsa tace tutto, non vuole per nessun motivo aprire la ferita della scomparsa di Giacomo con domande. Milena, la figlia maggiore mette a tacere quel silenzio con un matrimonio con un uomo ricco e maturo e non ebreo. Dora riallaccia il rapporto con la nonna materna in Svizzera e con il resto della famiglia materna, pone domande a Yehuda, il cugino che decide di andare in un kibbutz in Galilea e a David che invece rimane a Roma. Sarà Dora ad affrontare il passato tramite Fabrizio, il suo fidanzato. A lei il compito di svelare quello che il silenzio cela: il dramma di un uomo, il tradimento e il silenzio di una intera nazione. Un silenzio legiferato nel giugno del 1946 quando Togliatti, ministro della giustizia fece approvare un’ amnistia per tutti i reati comuni e politici, che non contemplassero pene superiori a 5 anni di carcere, commessi tra l’ 8 settembre 1943 e la fine della guerra. Questo atto favorì la pacificazione, ma anche la rimozione delle responsabilità italiane.

E Dora si appoggiò sulla spalla di Fabrizio prima di aggiungere: ” Ho capito che l’ oblio e la negazione della tragedia di mio padre vanno a spasso a braccetto, sono tutt’uno. La prossima mossa sarà quella di dire che non è successo niente.

 

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