Ferrante Fever
La ricerca di Durzi, che ha scritto il docu-film a quattro mani con la giornalista Laura Buffoni, mira proprio a descrivere questa esperienza unica e travolgente. Vuole anzitutto raccontare la Ferrante attraverso le sue opere cercando di comprenderne lo stile, di tracciarne un ritratto professionale e privato con lo sguardo dell’indagatore imparziale. L’obiettivo non è dare un volto a Elena Ferrante, che da sempre vive in un anonimato imperforabile per tutti, tranne che per i suoi libri. Il fine ultimo è piuttosto scavare in questa volontà di non apparire per trovare il cuore del suo lavoro e le ragioni del suo successo. E il risultato coinvolge, trascinando in un mondo tanto geniale quanto enigmatico.
Quello di Ferrante Fever è un viaggio a ritroso tra i personaggi e i luoghi che hanno caratterizzato il lungo lavoro della Ferrante: da New York si torna indietro sino al primo romanzo, L’amore molesto, per proseguire con I giorni dell’abbandono e La figlia oscura e terminare a Napoli, città natale dell’autrice e teatro della già citata tetralogia di L’amica geniale. Una produzione letteraria a cui il film di Durzi dà voce attraverso le tante testimonianze raccolte, da Francesca Marciano (scrittrice e sceneggiatrice), al premio Pulitzer , Elizabeth Strout, passando per Roberto Saviano, e i registi Mario Martone e Roberto Faenza, autori dei film tratti da L’amore molesto e i giorni dell’abbandono.
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