Il destino dei Parke
La vita domestica portata avanti meccanicamente da Philippa e Mary era adesso priva di luce e di colore. A parte questo, ogni giorno era improntato alla disgregazione, e ciascuno se ne andava per la sua strada a godere o dolersi di un’esistenza che pareva dipendere interamente da se stessa.
America 1865, Jason Auster è un giovane carpentiere socialista, con la testa e il cuore pieno di ideali e sogni. Un giorno decide di pagare al padre la propria indipendenza al prezzo di un anno di salario da falegname e lasciare il villaggio natale. Il fermo della diligenza nel piccolo centro di Crest si rivela profetico: a sensazione Jason decide di terminare qui il proprio viaggio. La sua manualità è subito apprezzata e dopo un fortuito incontro con Sarah Parke, Jason decide di sposarsi e il loro matrimonio stupisce tutta Crest: un giovane ventenne idealista e una ricca ereditiera glaciale e anaffettiva. La famiglia Parke è ormai decaduta e Sarah cerca invano di tenere le redini della vita del figlio Parke, della nipote Philippa, del fratello Osmond e di Elsa, fedele servitrice. Un romanzo che affronta il tema delle barriere sessuali, politiche e sociali dell’america durante la guerra di secessione, trattando temi delicati come l’incesto e i rapporti interrazziali. Una saga familiare che rappresenta una società alle prese con la ricerca della propria identità politica e culturale. Finale deludente, tutti soccombono a Sarah, benché morta anni prima a riprova che l’incapacità di realizzare un rapporto umano si tramanda di generazione in generazione.
Jason si passò il fazzoletto sul viso per nascondere un’agitazione spossante: quella lotta lo stava devastando. Philippa era senza pietà! Dura e luminosa come un diamante, fredda come ghiaccio, inconsapevole, ostinata, insensibile… eppure la amava così tanto che giurò silenziosamente di non allontanarsi mai dal luogo che ne conteneva l’anima.
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