Non lasciamoli soli
Canale di Sicilia, 28 agosto 2016, ore 5.40
Dal cielo, dal mare, da terra, decine di segnalazioni di mercantili, navi militari, pescherecci arrivano alla sala operativa del Comando generale delle capitanerie di porto a Roma. ” Avvistati barconi a nord della Libia, avvistati gommoni tra Malta e Lampedusa, avvistati barchini tra la Tunisia e Pantelleria,” tutti carichi di disperati che fuggivano dai loro paesi: poco meno di diecimila esseri umani che rischiavano di annegare durante la traversata delle coste africane verso l’Europa, l’Italia, Lampedusa.
Le testimonianze raccolte da Francesco Viviano e Alessandra Ziniti, sono un viaggio attraverso i volti e le storie dell’immigrazione. Una realtà che è la conseguenza di una politica cieca e sorda alle drammatiche vicissitudini dei migranti che attraversano paesi e deserti per arrivare in Libia, dove le tribù locali hanno intrappolato e reso schiavi centinaia di migliaia di migranti, creando un vero e proprio sistema lager, per alzare il prezzo della posta in gioco e per tenere sotto scacco tutta l’Europa, con le minacce di un’invasione. Le storie di questo libro sono le donne e le bambine violentate, costrette a prostituirsi per pagare il debito del viaggio e e la traversata verso l’Europa, ci sono storie di sofferenze inaudite, di torture fisiche e psicologiche, storie di fame e di abbandono, sono storie di diritti negati. I racconti/capitoli sono le testimonianze di che è riuscito ad approdare in Italia, salvandosi miracolosamente dai centri di detenzione, veri e propri lager. In alcuni casi i richiedenti asilo sono riusciti a individuare i loro torturatori e ad assicurarli alla giustizia Italiana. Pagine che sottolineano la necessità di interrogarsi su ciò che sta succedendo in Africa e in Libia e e su cosa accadrà nei prossimi decenni con gli effetti dei cambiamenti climatici e le nuove rotte migratorie che ne saranno la naturale conseguenza. Una lettura doverosa e necessaria per costruire conoscenza e consapevolezza dell’inarrestabile fenomeno migratorio. #StayHuman
Ci ho semplicemente messo del mio, nella consapevolezza che nulla sarebbe cambiato, ma almeno non ho fatto finta che questa tragedia non esistesse, come durante la Seconda guerra mondiale con i campi di concentramento in Germania. Ora i lager sono in Libia, loro non sono ebrei,ma neri. Non sono sempre esseri umani? Ma tanto a chi mai nella storia è importato dei neri africani… Meno male però che nel ’45, dopo le firma dei vari trattati di pace e quelli istitutivi dell’Onu, si era detto: Never again.
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