Stranieri su un molo
L’impossibilità di qualsiasi convergenza fra le nostre posizioni mi fu chiara in quell’attimo. Lui era un immigrato. Io ero il nipote di un immigrato. Non avremmo mai avuto lo stesso sguardo sul mondo.
Gli stranieri su un molo sono due giovani immigrati cinesi in Malesia negli anni venti del secolo scorso. La voce narrante è il nipote, il volto che riflette la storie della famiglia è il suo ed è un volto che assomiglia ai volti cinesi, thailandesi e malesi, un volto che sembra appartenere a ogni latitudine del sud est asiatico. E così l’autore scrive storie che sono attimi al porto di Singapore, una corsa in taxi a Bangkok e un pranzo a Kuala Lumpur da Kentacky Fired Chicken, villaggi rurali e famiglie allargate, tra dialetti, slang e lingue incomprensibili.
Un intenso e memorabile viaggio attorno alla linea del volto di un uomo e alla geografia di una famiglia.
Vogliamo che lo straniero sia uno di noi, qualcuno che possiamo capire.