Non è mica la vergine Maria
E poi, sei una bellissima donna, umni, e anche se indossi un hijab la tua bellezza è evidente. Io sono spesso fuori città per lavoro e non voglio assolutamente che tu possa diventare oggetto di sguardo di altri uomini ” disse con tono dolce Razi mentre le accarezzava i capelli. Ed era proprio questo l’atteggiamento di suo marito che la faceva letteralmente scioglier. Razi non l’aveva mai costretta a fare qualcosa contro il suo volere, ma sapeva bene come persuaderla e renderla consapevole di cosa fosse giusto e cosa bisognasse fare per essere una brava e devota moglie musulmana.
Diciannove racconti dagli scenari surreali, agli animali che parlano, dalla superstizione ai diavoli e alle fate che sono storie di paradossi e contraddizione. Una giovane modella sostiene di essere incinta senza aver avuto rapporti, credendosi la nuova vergine Maria del su est asiatico. Una maialina, animale impuro per eccellenza, vuole convertirsi all’islam. Un uomo esasperato dai richiami alla preghiera del muezzin, elabora straordinari piani per assassinare il muezzin. E poi giovani che si arruolano per la guerra santa con il solo scopo delle 40 vergini promesse ai martiri. E poi donne prigioniere di una cultura, di una religione e di un velo. Diciannove racconti che sono parodie provocatorie che con ironia e intelligenza mettono in luce le incongruenze di una religione e di un intero paese: l’Indonesia è la più popolosa nazione musulmana. L’autrice ci offre una lettura femminista della vita sociale e religiosa dell’ Indonesia contemporanea schiava dell’ortodossia islamica.
Tra le righe una lucida denuncia alle discriminazioni contro le donne.
E’ la prima autrice leggera e sfacciata, che è riuscita a osare tanto, superando il rifiuto di molti editori e riuscendo a stampare un libro che ha ottenuto un’accoglienza entusiasta.
Hasan lì per lì non capì cosa significasse sposo in quel contesto. Allora Ihsan gli spiegò che diventare sposo significava partecipare alle missioni sacre per difendere l’islam ed essere pronti a sacrificarsi per esso.
” Si viene chiamati sposi perché al momento della morte si è subito accolti dalle vergini del paradiso” chiarì Ihsan. Allora gli diede quel libro, quello che parlava delle vergini del paradiso.