Yellow Birds
Venire da un posto dove a definirti bastano pochi dettagli, dove poche abitudini possono riempire una vita, produce un senso di vergogna inconfondibile. Le nostre vite erano state piccole, popolate dal desiderio di qualcosa di più consistente di qualche strada e qualche piccolo sogno. E all’ ora eravamo andati lì, dove la vita non aveva bisogno di spiegazioni e dove altri ci avrebbero detto chi dovevamo essere.
Due ragazzi, Bartle e Murphy, impreparati e ingenui. Bartle così ingenuo da promettere alla madre di Murphy che lo avrebbe riportato a casa. Bartle devastato dal senso di colpa per non aver tenuto fede a una promessa impossibile. Bartle che ritornato in Virginia non riesce più a vivere, alternando un qui e un lì che sono un prima e un dopo. Un qui temporale tormentato dal lì geografico: l’ Iraq. I capitoli si alternano a ritroso nel tempo e alternano il frastuono della guerra al silenzio di casa. I ricordi di Bartle sono i proiettili di Al Fatar, le bombe, le imboscate, la polvere, il sangue e i cadaveri. Ricordi che alternano l’ orrore della guerra al colore di un’ alba nel deserto, il canto del muezzin, i confini indefiniti di Ninawa e l’ ultima curva del deserto e le risate soffocate di due ragazzi e la loro ingenuità nei confronti della guerra e della vita.
L’ unica cosa che so per certo è che non importa quanto tempo vivrò, e non importa come lo trascorrerò, ma la bilancia non andrà mai in pari. Murph avrà per sempre diciotto anni, e sarà per sempre morto. E io continuerò a convivere con una promessa che non ho potuto mantenere.
All’ epoca non avrei saputo esprimerlo a parole, ma ero stato addestrato a pensare che la guerra fosse la grande unificatrice, che avvicinasse le persone più di ogni altra impresa al mondo. Cazzate. La guerra è la massima creatrice di individualisti: come pensi di salvarmi la vita, oggi? Morire sarebbe un modo. Se muori tu, aumentano le probabilità che io non muoia. Non essere niente, ecco il segreto: una divisa in un mare di numeri, un numero in un mare di terra.
Un libro che è stato un regalo per questo sito. Grazie Paola.
Lascia un commento