Alle case Venie
Prima però dimmi una cosa Alcina, ma noi siamo socialisti o comunisti?
Non so bene cosa dirti, bisognerebbe saperne molto e noi ne sappiamo poco. Diciamo che siamo per la libertà, quella che oggi non esiste.
8 settembre 1943, la notizia dell’armistizio coglie di sorpresa Alcina e il fratello Aliseo perché la guerra continua a mietere le sue vittime. Alcina è una donna di trenta anni, il fratello Aliseo è un giovane ragazzo di diciasette anni.Vivono alle case Venie, un podere sopra Città della Pieve da quando il padre è morto qualche anno prima. Alcina è una staffetta partigiana e decide che è giunto il momento anche per Aliseo di entrare a far parte della resistenza. La prima missione di Aliseo è tranquilla e il giovane si sente improvvisamente adulto. La situazione precipita con l’arresto del compagno Bitto. La prigionia del Bitto rivela i rischi della resistenza e rende reale i timori di ogni partigiano: finire prigioniero dei nazifascisti. Da qui la decisione di Alcina di salire sul monte Pausillo, alla Malagronda, con i compagni, di abbandonare le case Venie e di dedicarsi interamente alla resistenza. Con il furgone del padre e tre fucili Alcina raggiunge i compagni. Sono giorni intensi, di vittorie e sconfitte, di lunghe attese, di silenzi, di guardie notturne e di sacrifici. E poi arriva il giorno del dolore, che costringe Alcina a scendere in paese e a cercare rifugio nella casa del Balucani e della Liliana. Alcina ha bisogno di un intero anno prima di decidere di ritornare alle case Venie.
Impeccabile la ricostruzione storica della resistenza partigiana nella zona del castiglionese.
Un intenso ritratto delle donne e degli uomini che hanno fatto la Resistenza, con le armi e con il cuore.
Se ne parlerà per sempre di questa guerra babbo, e anche quando se ne saprà tutto non ci sarà mai persona che l’avrà capita veramente, perché ci sono storie che non si consumano nemmeno quando se le porta il vento.
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