Amon mio nonno mi avrebbe ucciso
Alla fine mio nonno non si è pentito, altrimenti sul patibolo non avrebbe alzato la mano, ostentando il saluto fascista. Anche mia nonna non si è mai realmente pentita, non ha mai osservato bene le vittime. Ha attraversato la vita ad occhi chiusi.
Un giorno qualunque una donna entra nella biblioteca di centrale di Amburgo, tra gli scaffali trova un libro dalla copertina rossa con la foto in bianco e nero di una donna di mezza età, il titolo è Monika Goth, figlia del comandante del campo di concentramento di Schindler’s List. La donna della copertina è la madre della giovane donna con il libro in mano. il padre di Monika è il nonno mai conosciuto dell’altra donna. Monika è figlia di un nazista, Jennifer Teeger è la nipote di Amon Goth. Jennifer ricorda la scena del film in cui il comandante nazista, interpretato da Ralph Fiennes, appena sveglio dall’alto del balcone sceglie i prigionieri a caso del campo e spara con il fucile. Jennifer è inorridita, dalla scena del film e dalla verità che è emersa da uno scaffale. Monika è la figlia di Amon Goth e della sua amante Ruth Irene e ha avuto Jennifer da un soldato nigeriano e la ha data in adozione a poche settimane dalla nascita. Il responsabile di migliaia di morti del campo di concentramento di Plaszow era suo nonno. Inizia così la ricerca della verità di Jennifer, attraverso documenti, testimonianze, reportage e documentari. Un percorso doloroso che porta Jennifer in Polonia, nel campo di concentramento di Plaszow, in Israele, dove aveva studiato anni prima per trovare risposte alle domande che la tormentano, una su tutte: il nonno l’avrebbe uccisa per il suo sangue misto? Un domanda senza risposta e allo stesso tempo con una risposta terribilmente ovvia
Una testimonianza che dimostra che i nazisti non erano gli altri, i nazisti erano la famiglia.
Ho letto i libri di molti discendenti di nazisti. Ho compreso che mia madre non ha solo un destino individuale; è una tipica rappresentante dei figli dei nazisti della seconda generazione. Molti figli di criminali hanno sofferto per tutta la vita la loro storia familiare. Molti hanno famiglie sfasciate. Questa visione in un certo senso mi conforta. So che mia madre non ha rinunciato a me perché sono sbagliata, ma perché era già abbastanza impegnata con se stessa.
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