Corpi estranei
Nascere in un luogo, replicò, non significa che sia casa tua, non se non ti trattano come fossi una persona.
Bea vive a New York, ha 48 anni, un lavoro da insegnante e un ex marito. Vive estranea alla famiglia del fratello Marvin, un arrogante affarista. Eppure sarà proprio Bea, dietro richiesta del fratello, a cercare di riannodare i fili di una famiglia distrutta dall’ incomunicabilità. Marvin e la moglie Margaret non si parlano da anni. Julian, il figlio maggiore, sensibilmente a disagio in famiglia, ha fatto perdere la sue tracce dopo esser volato a Parigi. Iris, più furba, approfitta dei soldi del padre per recarsi a Parigi per cercare il fartello e regalarsi un periodo sabbatico dagli studi universitari. Bea, attraverso le lettere di Marvin si trova coinvolta, fino al punto di volare a Parigi per provare a riportare a casa Julian. ” Geografie disorientate e storie mescolate”, è la conclusione a cui giunge Bea dopo aver visto i nipoti a Parigi e dopo essere stata in California. E mentre Bea cerca di riprendere la propria vita, irrompono altre lettere: di Iris, di Margaret, di Lili la moglie di Julian, di Marvin, dell’ ex marito Leo. Bea come centro di gravità tra le menzogne e le falsità di una famiglia ritratto di una società opportunista ed egoista. Bea come unico riferimento per l’ ex marito Leo. Bea, unica tra tutti a non essersi persa lungo la strada, l’ unica che è rimasta fedele a sè stessa e alle proprie modeste ambizioni. Bea che decide di proteggere Julian dal padre. Il romanzo alterna la forma epistolare a fugaci immagini di quotidianità, in una narrazione corale che offre a ciascun personaggio la possibilità di definirsi. Sullo sfondo l’ america degli anni ’50 e il caos post bellico di Parigi, interrotti da una breve pausa californiana. Uno sguardo tagliente e struggente sulle dinamiche familiari quello della Ozick, che con maestria sfiora il tema della Shoah attraverso la figura di Lili, la sposa di Julian, la ragazza che anche in estate porta camicie a maniche lunghe per nascondere i segni di un passato devastante.
Leo una volta mi accusò di voler compilare un dizionario delle nuvole! Che tu ci creda o no, sono una persona pratica quanto te, anche se non potrei mai pensarla come te. Anche molti anni fa dicevi che le persone non sono altro che formule prevedibili – composti chimici. Perciò se vuoi applicare qualcuna di queste teorie a tuo figlio, potrebbe esserci un elemento più pesante rispetto a quelli che hai incontrato finora..
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