E’ questa la terra promessa?
Io vengo dal Marocco,
tu vieni dall’Iraq
e siamo tutti in Israele.
Io vengo dalla Romania
e tu dalla Polonia
e Dio proteggerà tutti noi.
Israele, anni ’50. La ma’abara è un campo di transito per immigrati e l’unico modo per avere un futuro è riuscire ad essere ammessi in un kibbutz. Nuri è un giovane ragazzo in fuga dall’Iraq e con la sua famiglia approda alla ma’abara. Come lui, giovani e famiglie provenienti da ogni parte dell’europa e del medio oriente. Ed è proprio nel kibbutz di Kiryat – Oranim che Nuri apprende le diversità che ognuno di loro esprime nella lingua, nei gesti, nei modi, nella cultura e nella religione. Nuri scopre che l’ uguaglianza e l’ideologia socialista tipica del kibbutz è in realtà un continuo percorso a ostacoli tra lui e il lavoro, tra lui e i rapporti con gli altri, tra lui e le visita ai genitori alla ma’abara. Nuri intraprende una lotta interiore per diventare l’ebreo nuovo, ribelle e laico richiesto dal kibbutz. Il primo gesto che manifesta il disagio di Nuri è il rifiuto del nome dato dal kibbutz in sostituzione del suo. Nuri e Busaglo, Mazul, Yoram e Nili – pantaloni faticano a sradicarsi dalle proprie origini, a differenza dei giovani provenienti dall’ Europa e questo fatto si trasforma in una continua competizione che accentua le diversità, negandole e disprezzandole. Un romanzo unico nel suo genere, che mostra le due diverse realtà di un kibbutz: un sistema economico vincente e un sistema sociale perdente che fatica ad integrare le diverse origini dell’ebraismo. Lo scontro più aspro è tra il medio oriente e l’ est Europa: locali contro arabucci. Nessun regalo e nessun lieto fine, solo una continua lotta per sopravvivere e nel caso di Nili – pantaloni per affermare il diritto di essere una donna libera.
Che avevo a che fare io con il kibbutz? E poi cos’era esattamente un kibbutz? Una nuova famiglia dicevano. E che ne sarebbe stato della vecchia? E perché poi chiamarla vecchia? Era quello il motivo per cui avevo mentito dicendo che solo mio padre era religioso?
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