Gli Anni
Le persone si spostavano a piedi o in bicicletta in un viavai regolare, gli uomini con le ginocchia divaricate e l’orlo dei pantaloni stretto da una molletta, le donne con le natiche fasciate nelle gonne tese, si tracciavano linee fluide che attraversavano la tranquillità delle strade. Il silenzio era il sottofondo delle cose e la bicicletta misurava la velocità della vita.
Il libro è una rassegna, un catalogo, un archivio di eventi personali e di Storia. E’ una narrazione senza personaggi: ci sono si la madre e il padre, il marito, i figli, gli amanti, i parenti, che non diventano mai protagonisti. La storia di Annie bambina si intreccia con la ripresa economica postbellica, la retorica sulla resistenza, l’oblio sulle deportazioni naziste, la fiducia nello stato, la guerra d’ Algeria, il boom economico e la società dei consumi. La storia di Annie adulta si intreccia con il maggio francese del 1968, l’ emancipazione femminile, la legge sul divorzio e l’ aborto, gli attentati degli anni ’70, Khomeini che ritorna in Iran, Chirac e Mitterand, Gorbaciov e la caduta del muro di Berlino, l’invasione del Kuwait di Saddam Hussein e l’ attentato alle torri gemelle. Anni scanditi da fotografie, attimi di vita che sono ricordi e diventano il passato di una vita. Un racconto intimo e privato, narrato in terza persona singolare e in prima persona plurale, un Lei e un Noi, che alternano le memorie di una donna al mondo di fuori, che accade indipendentemente dal singolo. Un libro sorprendente e a tratti commovente. Splendida la traduzione di Lorenzo FLabbi.
Restava solo l’immagine di una fiumana di persone ad arrancare nell’oscurità della sera. Non sapevamo se si trattasse dell’ ultimo grande sciopero o dell’inizio di un risveglio. Per noi era qualcosa che cominciava, ci ricordavamo dei versi di Eluard, erano in pochi / su tutta la terra / ognuno si credeva solo/ furono folla a un tratto.
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