I Disorientati
E a più lungo termine?
A lungo termine, tutti i figli di Adamo ed Eva sono creature allo sbaraglio.
Il romanzo è la storia dell’ incontro dopo più di un quarto di scolo di un gruppo di amici in occasione della morte di uno di loro. Ad essere più precisi è la storia dell’ organizzazione di quell’ incontro. Adam riceve una notte una telefonata da Tania, moglie di Mourad. Adam vola immediatamente a Beirut da Parigi, ma arriva troppo tardi. Mourad è deceduto. da qui inizia la storia dell’ incontro degli studenti negli sessanta, che dal 1975 vedono precipitare le loro paese nell’ odio di religione, nel tribalismo, nel pregiudizio. Cristiani contro musulmani, sunniti contro sciiti, drusi, palestinesi; pro-siriani e filo-israeliani; marxisti e liberali. Loro che si ritenevano figli privilegiati di quella grande cultura del “Levante”, aperta e tollerante, punto di passaggio e di incontro, ricca e benevola, rapidamente si ritrovano divisi da barricate inconciliabili, terribili e letali. Adam scappa all’ estero a Parigi e non ha mai del tutto cancellato il senso di colpa per la sua fuga. Albert è emigrato negli stati Uniti e Naim vive in Brasile.
Il ritorno nel Libano è una nuova sfida per tutti. Per la prima volta, dopo oltre trenta anni devono fare i conti con il passato, con la memoria, con la religione, con le scelte e i percorsi personali e degli amici di un tempo. L’ incontro diventa l’ occasione per ricordare, riflettere e comprendere un paese e una guerra. Allo stesso tempo è una lunga riflessione sulle scelte, sulla politica, sulla religione, sull’amicizia e sul dolore, sulla nostalgia. Ciascun personaggio è disorientato per motivi diversi, ciascuno interpreta l’ esilio in modo differente, come Semiramis, che rimasta nel levante, rivela poco a poco il proprio stato di esiliata: ” devo essere stata la prima vedova di guerra. Non è nemmeno una gloria. Avete mai visto un monumento alle vedove di guerra.”
Il romanzo è narrato in prima persona da Adam e integrato dalle voci della corrispondenza degli amici dove la storia individuale si intreccia con la Storia del levante e del medio oriente attraverso il tema dell’ esilio, rendendo il romanzo estremamente attuale.
Della scomparsa del passato ci si consola facilmente; è dalla scomparsa del futuro che non ci si riprende. Il paese la cui assenza mi rattrista e mi ossessiona non è quello che ho conosciuto in gioventù, è quello che ho sognato e che non ha mai potuto vedere la luce.
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