Il filo dell’alleanza
Il processo creativo dell’arte, dichiara l’artista Daniela Papadia, insieme alla scienza, può favorire il cambiamento, la crescita personale e il rispetto delle differenze culturali e religiose. Il filo dell’alleanza rappresenta un mezzo per intrecciare relazioni che rigettano la discriminazione, l’esclusione e la violenza. Facendo interagire insieme gli individui si portano contenuti simbolici carichi significati adeguati alla giusta percezione di sé e dell’altro.
Il filo dell’alleanza è la storia di un arazzo che rappresenta l’area geografica del mediterraneo solcata dalla mappatura del genoma umano. La geografia si intreccia con la scienza in un’inedita opera d’arte che racconta l’uguaglianza del genoma, che gli esseri umani hanno in comune per il 99,9% del dna. Il risultato è di una ricerca scientifica internazionale iniziato nel 1990 e terminato nel 2004 ed è un’ulteriore conferma della Teoria della Nascita di Massimo Fagioli, ovvero la certezza dell’uguaglianza della nascita umana. Non esistono razze, esistono culture diverse che compongono il mosaico del nostro mondo. Nel documentario l’artista Daniela Papadia intraprende un viaggio in Israele e nei territori occupati per portare l’arazzo a donne di diverse culture: israeliane, palestinesi, druse, beduine, musulmane e cristiane. Il ricamo, dall’arabo raqama, etimologia che dimostra il dialogo secolare tra le due sponde del mediterraneo, diventa occasione di conoscenza tra le ricamatrici e opportunità di incontro nel momento in cui si uniscono le sei tele che compongono l’arazzo. Il documentario racconta attraverso l’ago e il filo, le storie delle donne druse chiuse nei confini del proprio villaggio, delle donne palestinesi dei territori occupati della Cisgiordania, delle donne beduine, delle donne cristiane, israeliane e musulmane. Voci, vite e sguardi di sessanta donne che diventano i colori del ricamo dell’arazzo. Tra le tele che compongono l’arazzo emerge una nazione dilaniata, divisa tra territori occupati e coloni, check point e muri che si ergono per tenere lontano il nemico e colline dove il tempo per salvarsi da un razzo è calcolato in quindici secondi. Un paese in precario equilibrio tra una guerra mai terminata e una pace impossibile, come ammette Abraham Yehoshua: oggi l’impossibilità della soluzione di pace di due stati lascia spazio solo a una soluzione di cooperazione tra i due stati.
Il documentario di Francesco Miccichè è uno sguardo inedito su un tema, la convivenza tra popoli e un luogo, Israele e i Territori occupati, oggi ostaggio di propaganda e fondamentalismo a scapito di una uguaglianza ribadita dalla ricerca del genoma umano.
Francesco Miccichè: il progetto di Daniela Papadia mi è sembrato subito una splendida follia. Mettere attorno ad uno stesso tavolo donne palestinesi e israeliane sembrava un’utopia. Poi però la forza dell’idea ha reso possibile la realizzazione dell’arazzo del Filo dell’alleanza e anche del documentario, parte integrante dell’opera stessa.
TRAILER FILO DELL’ALLEANZA ITA (finale) from Francesco Miccichè on Vimeo.
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