Il profumo della pioggia nei Balcani
La sua vita! Madida di sudore, turbata dalle sconfitte, illuminata dai sorrisi. Condensata in un breve attimo della lunghissima storia umana, niente più che un anello nell’infinita catena di vite. I baci e gli applausi. le carezze e i fiori, le fughe e i dolore – di quel groviglio, di quell’ intreccio di eventi era fatta la sua esistenza, che ora di colpo le appariva logica e comprensibile. Dunque il senso di tutto non si mostrava soltanto alla fine, ma esisteva da sempre, e aveva anche un nome: vita e sopravvivenza di Riki Salom
Sarajevo, 28 giugno 1914 la città si preparava a ricevere la visita dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria e della moglie Sofia. Inizia in questo preciso momento la storia della famiglia Salom. Il passato è narrato dalla madre Estera durante i primi capitoli, il presente è il romanzo stesso. I Salom sono una famiglia di ebrei sefarditi che mantiene viva la tradizione di parlare in ladino e hanno cinque figlie femmine. Prima adolescenti poi donne, artiste, imprenditrici, madri e amanti. Cinque donne forti, determinate che fanno scelte di vita anticonformiste e ribelli, che non si arrendono alle Storia. Le figure maschili rimangono sempre a margine, sia quelle della famiglia che quelle che accompagnano le cinque sorelle durante le loro scelte professionali e passionali. Sullo sfondo Sarajevo, Belgrado, Zagabria, Berlino, Vienna e l’ Italia mentre accade la Storia: la prima guerra mondiale, la grande depressione, l’ avvento del nazismo e infine la seconda guerra mondiale. Grande assente la notte dei cristalli: possibile che agli ebrei sefarditi non sia giunto l’ eco di quella particolare notte? Incentrato sulle due sorelle Riki e Blanki, sui loro amori, le loro avventure, i loro sogni, le loro passioni e le loro ribellioni, il romanzo procede lentamente per riprendere velocità con la fuga all’indomani del bombardamento di Sarajevo, come se il precipitare degli eventi coincidesse con la presa di coscienza della realtà. Punto centrale del romanzo la vita, i riti e i timori della comunità sefardita di Sarajevo e la vita nei Balcani tra le due guerre mondiali.
Anche per questo romanzo meglio la copertina della versione originale. Ma che fine hanno fatto gli editor?
Quando la fine diventa l’ inizio, dove bisogna dirigersi? Che confusione.
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