La cattura dell’effimero
Emile sollevò lo sguardo sullo spazio in cui si sarebbe elevata la torre, sul lento mulinello di neve che scendeva con grazia. Fiori di ghiaccio, venivano talvolta chiamati i fiocchi di neve. Ne afferrò uno e lo guardò sciogliersi in una goccia d’acqua. Le cose belle erano ancora più belle quando non si riusciva a a trattenerle? la torre non sarebbe durata a lungo: vent’anni. Paragonata ad altre strutture delle stesse dimensioni, era un batter di ciglia, un palpito del cuore, un fiore di ghiaccio.
Parigi 1886, in un freddo mattino invernale, una giovane donna affronta le proprie paure a bordo di una mongolfiera. Poco distante da lei, un uomo con una macchina fotografica, cattura ogni istante e ogni centimetro che appare sotto la mongolfiera: il luogo designato per la costruzione della Tour Eiffel per celebrare il centenario della rivoluzione Francese in occasione dell’Esposizione Universale. Un breve istante, uno scatto improvviso e la mongolfiera riporta tutti con i piedi per terra. La giovane donna è Caitriona Wallace, giovane vedova scozzese impegnata a fare da guida e tutrice a due giovani rampolli scozzesi. L’uomo è Emile Nouguier, il progettista della Tour Eiffel. Tra di loro un abisso di distanze geografiche, storiche e sociali che la città colma in pochi istanti di incontri fugaci. La costruzione della torre prosegue tra mille difficoltà e molta diffidenza, come il sentimento spontaneo che unisce Cait e Emile. Un elegante romanzo storico che ricostruisce le atmosfere della Belle Epoque, quando la costruzione della Torre Eiffel, prima di diventare l’icona di una città, sembrava un miraggio, un traliccio sopravvalutato di metallo imbullonato con altro metallo, progettato per durare vent’anni e essere poi smantellato. Peccato, poi la fine scontata e rocambolesca.
I pettegolezzi crepitavano come elettricità nell’ampio spazio dal soffitto a volta, crudeli, rapaci e poco veritieri. Ma il divertimento stava tutto lì, in quella voracità collettiva e credulona, capace di rovinare reputazioni e distruggere opportunità.
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