La fine dei vandalismi
“Io lo lascerei quell’uomo” disse Louise
“Abbiamo tante cose in comune” disse Pansy
“Che senso ha se poi finisci con il naso rotto?” domandò Louise
“Non succederà” disse Pansy
“A me sembra molto probabile”
“Lo amo tantissimo”
“Forse non è amore” disse Louise. “Magari è soltanto una tristezza a cui hai fatto l’abitudine”.
Il mondo di Grouse County è raccontato attraverso la vita quotidiana di personaggi anonimi: Dan uno sceriffo, Louise una giovane donna divorziata, Tiny un uomo alla ricerca del nulla attraverso birre e biliardi. Poi c’è Johnny White, candidato indipendente alle elezioni, l’anziano Kleeborg e il suo studio fotografico, la giovane Maren, già delusa dalla vita e poi Marty e Ned e il loro figlio Albert perdutamente innamorato di Chiang, una giovane con una borsa di studio di Taiwan. Un microcosmo di personaggi, unici e intrinsecamente legati gli uni agli altri, attraverso i legami di sangue, gli affetti, gli anni di scuola, le passioni, il lavoro, le relazioni: quelle che finiscono e quelle che iniziano. Un immaginario midwest americano che racconta la vita, quella di ogni giorno, di tutti i giorni che si ripetono uguali e diversi: giorni di pioggia e di sola, giornate di bufere di neve e giornate insopportabilmente torride che accompagnano gioie e dolori, delusioni, amarezze e tragedie. Un romanzo corale costruito sui dialoghi. Una lettura intensa e profonda, divertente e malinconica che racconta con puro realismo l’ordinario della Vita: la provincia americana come serbatoio di storie universali. La fine dei vandalismi è uscito a puntate sul New Yorker nel 1994.
“Non puoi fuggire davanti ai problemi” disse Jarry
“Non sono mai stato capace di seguire questa logica” disse Tiny. “Poniamo che i problemi siano nel punto A e che io, con la mia auto, me ne vada nel punto B. Mi segui? I problemi sono qui, e io sono lì. Che cosa ottengo, in questo modo?”
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