La vita sognata di Ernesto G.
Fra i Kaplan di Praga, da una decina di generazioni, si era medici di padre in figlio.
Joseph Kaplan è un giovane medico ebreo di Praga. Da Praga si trasferisce a Parigi per la specializzazione in biologia. A Parigi gli anni volano tra gli studi e la passione per il tango e la voce di Carlos Gardel. Nell’ ottobre del 1938 si trasferisce ad Algeri per iniziare il tirocinio all’ Istituto Pasteur. Algeri, la bianca e la misteriosa, l’azzurra e la New York, la buontempona e la maldicente, la pettegola e la superstiziosa, la bigotta e la colpevole. Joseph ne conosce ogni aspetto fino alla fine della seconda guerra mondiale quando decide di rientrare a Praga con la donna che ama: Christine. Un viaggio lento e difficile attraverso le macerie del conflitto appena concluso e sarà solo grazie all’ amico Pavel che riuscirà infine ad arrivare alla casa paterna. Sono gli anni degli ideali e della passione politica, dei matrimoni e dei figli, fino a quando un mattino del 1956 Christine, con il figlio Martin, non scende dal treno che la doveva riportare dalla Francia a Praga. Nel 1960 Joseph accetta il trasferimento al sanatorio di Kamenice e si trasferisce insieme alla figlia maggiore Helena e al difficile silenzio che li segue dalla sparizione di Christine. Nel 1965, al sanatorio arriva Ramon Benitez Fernandez e dopo i difficili giorni della malattia inizia a trascorrere le giornate con Helena, Joseph e la voce di Carlos Gardel, mentre fuori la storia incombe. Eventi epocali che si intrecciano con le loro vite di ottimisti inguaribili e nostalgici, nonostante i dolori e i tradimenti, degli affetti e della vita.
Il vantaggio con le persone che ti amano è che ti capiscono meglio di te stesso. E, se proprio non ti capiscono, resta il fatto che ti amano.
Curiosi i legami dei personaggi, soprattutto Pavel e la famiglia Delaunay con il precedente romanzo di Jean – Michel Guenassia IL CLUB DEGLI INCORREGGIBILI OTTIMISTI edito d aSalani nel 2010.
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