Le luci bianche di Parigi
Capita che la vita un giorno ti porti all’ incrocio di ogni possibilità. Ksenija era fatalista. Pensava che la Provvidenza lasciasse liberi di fare scelte, ma conducendo ineluttabilmente ciascuno verso il proprio destino.
Pietrogrado febbraio 1917, la storia irrompe nella casa di Ksenija Federovna Osolin e travolge tutto. In poco tempo lei si ritrova profuga a Rostov, Odessa, Costantinopoli e Lemmo per approdare con la sorella Masa, il fratello Kirill e la fedele Njanocka a Parigi. A Parigi Ksenija conosce la povertà, la forza della sopravvivenza e la fama quando da ricamatrice diventa la modella più celebre di una Maison. Nella vita di Ksenija irrompe Max von Passau, un giovane fotografo tedesco, una passione e un’ amore totalizzanti. Una storia di segreti, di orgoglio, partenze e ritorni, mentre la storia incombe sui due giovani amanti. Un romanzo che intreccia storia e geografia nei punti cardinali del secolo scorso. Da Pietrogrado a Parigi e a Berlino, dalla prima guerra mondiale alla rivoluzione russa, dall’ avvento del nazismo alla seconda guerra mondiale, dalla guerra civile spagnola alla resistenza francese, dalla Shoah alla resistenza tedesca. La narrazione alterna principalmente Parigi a Berlino. Parigi negli anni trenta e l’ ambiente dei profughi russi, il mondo delle maison di moda e degli artisti, si contrappongono alla Berlino dei cabaret e dell’ avvento del nazismo. Parigi occupata si contrappone alla Berlino devastata dalle bombe e dell’ ascolto clandestino di Radio Londra. La narrazione si alterna tra Ksenija e Max e, con l’ incalzare della Storia altri personaggi prendono la parola come Sara, amica di Max ed erede di una storica famiglia della moda tedesca costretta dalle leggi razziali a scegliere se restare o partire per sfuggire alle barbarie. Gabriel Vaudoyer figura centrale nella vita di Ksenija. Marietta la sorella di Max sposata a un gerarca nazista e Kirill il fratello di Ksenija, giovane soldato disilluso. Le loro voci si intrecciano per affrontare la storia da ogni punto di vista. Una narrazione delicata, un potente affresco storico dal ritmo intenso, come nella tradizione del grande romanzo storico. Una scrittura coinvolgente e al tempo stesso a rispettosa distanza dal dolore, dalla guerra e dalla prigionia, ” dall’ inconcepibile.”
La domanda, del tutto anodina e posta con quel tono garbatamente ironico tipico dei ricevimenti mondani dove conta unicamente l’ effimero, colse Max di sorpresa. Nella vita, capita che le risposte affiorano con una semplicità biblica, senza nemmeno bisogno di riflettere.
Il riassunto di copertina contiene due errori: ” perchè lui è sposato”. Max non è sposato e non si sposerà. ” Lei deve occuparsi del fratello “Sasa” ma Sasa non è il fratello bensì lo zio, il fratello è Kirill.
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