L’eliminazione
A tredici anni non pensavo ad altro che a resistere. E oggi?
Rithy Panh nasce nel 1964 a Phnom Penh, in Cambogia. Nel 1975 è imprigionato nei campi di riabilitazione dei Khmer rossi: nel giro di pochi mesi ha visto morire di fame suo padre, i suoi nipotini e man mano tutta la sua famiglia, sterminata silenziosamente come milioni di cambogiani. Nel 1979 riesce a fuggire in Thailandia e l’anno dopo arriva a Grenoble. Firma il suo primo documentario nel 1989. Il libro è l’incontro di due uomini: Rithy Panh e il boia Dutch, capo del centro di tortura e sterminio S21.
Il racconto della sua infanzia, della sua preadolescenza sono una testimonianza unica, estremamente lucida dallo stile asciutto e rigoroso. Una testimonianza che mette con le spalle al muro la menzogna dei negazionismi e la complicità e gli errori dell’Occidente. Rithy Panh racconta questo incontro allo scrittore Christophe Bataille e le pagine sono un’inedita indagine sul torturatore e sul regime.
Un prezioso libro di Storia che cerca la verità e conserva la memoria.
Ho raccontato com’era il mondo prima: l’ho fatto perché la sua parte peggiore non ritorni più. Perché rimanga nella nostra memoria e nei libri, nella carne dei sopravvissuti, nelle lapidi con il nome degli scomparsi: e perché vi resti.