Mama Tandoori
Tutto cominciò con due valigie. Mia madre arrivò in Olanda nel 1969 con due valigie piene di bracciali, collane e orecchini.
Inizia così l’ avventura di Veena in Olanda: due valigie, una camera in affitto e un lavoro da infermiera. Poi arriva un timido studente di medicina che le chiede di sposarlo e lei rifiuta, alla fine davanti alle sue lacrime cede. Arrivano tre figli, Ashirmad, Johan ed Ernest e con loro un quotidiano di sacrifici e difficoltà che la vulcanica madre riesce a superare con forza e ironia e qualche volta anche con l’ aiuto di un matterello. E così un trasloco, poi un altro, le gare sportive a scuola, la gita a Lourdes ,le offerte di un supermercato in chiusura e i bagagli prima e dopo una partenza per l’ India. Da una parte la famiglia olandese con fisici legnosi, poco divertenti uno zio partito per il Canada e dall’altra la famiglia indiana che profuma di pollo tandoori, uno zio attore a Bollywood e una storia che è la storia della spartizione: la fuga dal Pakistan su treni stracolmi di induisti minacciati da musulmani. Dalla storia della famiglia indiana la forza di Veena, in un racconto tragicomico ed ironico, di una madre sopra le righe e di una famiglia olandese- indiana.
Da un capo del telefono, nell’afa torrida di Bombay, lo zio Sharma annunciò la nascita di un figlio maschio, nel rigido inverno dall’ altro capo del telefono ero diventato una femmina.
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