Marinai perduti
Diamantis si disse che quella era la sola verità dell’uomo. Trovare nella vita la strada fra il verosimile e l’ inverosimile. Conciliarli. Non varcandone il limite, ma conciliandoli lungo quella linea immaginaria. Fino a quel momento non c’era ancora riuscito. Non più di quanto l’ oriente e l’occidente fossero riusciti amarsi
Abdul Aziz è il capitano di un cargo sotto sequestro ancorato a porto di Marsiglia. Diamantis è il secondo. Nedim è un marinaio. Il cargo è l’ Aldebaran. Abdul è libanese, Diamantis è greco e Nedim è turco. Oltre alle origini mediterranee, li accomuna il mare, la solitudine e la distanza che il mare crea dalla vita. Tre uomini alle prese con domande senza risposta. Tre uomini legati da un unico destino. Tre uomini persi nei loro grandi amori, nelle loro vite irrimediabilmente tragiche. Personaggi che sono enigmi, come gli uomini e le donne vere: complessi, contraddittori e indefinibili. Uomini di mare, in continuo movimento: approdano, amano e ripartano. Uomini che riflettono, ritornano sui loro passi, provano a migliorare, a farsi perdonare e a fermarsi, ma il richiamo del mare e del mondo vince tutto. Accanto a loro le donne che amano e che hanno amato. Protagonista indiscussa Marsiglia, la luce del mediterraneo, le sfumature e i colori della città, le strade e i locali e il porto. Presenza silenziosa l’ attesa: Adbul aspetta e cerca Amina, la donna del suo passato. Diamantis aspetta di riuscire a parlare con Cephée e Nedim aspetta di ritornare a casa in Turchia per sposare Aysel. L’attesa diventa presente che si intreccia al passato, mentre tutto precipita una notte sul ponte dell’ Aldebaran e il destino non lascia scampo ridisegnando un’altra volta i confini delle loro vite.
Grazie Eric.
Le città che amava doveva percorrerle in lungo e in largo. Le città vere, quelle che hanno una storia da raccontare, si concedono solo in questo modo. Il Cairo, Buenos Aires, Shangai per esempio. E Napoli e Algeri, ovviamente. Forse San Pietroburgo e Praga. E Roma, ma per altri motivi. Lì ci sente ispirati comunque.
Lascia un commento