Matisse Arabesque
La preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i miei disegni, perché quei preziosismi e quegli arabeschi fanno parte della mia orchestrazione del quadro.”
Curata da Ester Coen, con John Elderfield, Remi Labrusse e Olivier Berggruen, Matisse. Arabesque, vuole restituire un’idea delle suggestioni che l’Oriente ebbe nella pittura di Matisse: un Oriente che, con i suoi artifici, i suoi arabeschi, i suoi colori, suggerisce uno spazio più vasto e un nuovo respire alle sue opere. Il Marocco, l’Oriente, l’Africa e la Russia, nella loro essenza più spirituale e più lontana dalla dimensione semplicemente decorativa, indicheranno a Matisse nuovi orizzonti. Arabeschi, disegni geometrici e orditi, presenti nel mondo Ottomano, nell’arte bizantina, nel mondo ortodosso,tutti elementi interpretati da Matisse con straordinaria maestria. Assente in tutto il percorso una biografia di Matisse e una contestualizzazione storica. La mostra verte su un aspetto particolare della sua produzione, tralasciando tutto il resto. Matisse era ed è molto di più, peccato aver cancellato tutto il resto.
Matisse. Arabesque
Scuderie del Quirinale, Roma 5 marzo ‐ 21 giugno 2015
In home page: Henry Matisse Il pavimento moresco 1921.Philadelphia Museum of Art
Sotto: Henry Matisse Giovane con copricapo persiano 1915-16. Gerusalemme The Isreael Museum
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