Memoriale del convento
Essendo così scarsi i loro averi, un viaggio è bastato per trasportare, sulla testa di Blimunda e sulle spalle di Baltasar, il fagotto e il fardello a cui tutto si è ridotto. Hanno riposato qui e là per la strada, silenziosi, né avevano di che dire, se perfino una sola parola è di troppo quando è la vita che sta cambiando, molto di più che se siamo noi che cambiamo in essa. Quanto alla leggerezza del fardello, così dovrebbe essere ogni volta che un uomo e una donna portano con sé ciò che hanno, e che ciascuno di loro si porti dentro l’altro, per non dover tornare sui loro passi, è sempre tempo perduto e basta.
Anno domini 1713, il voto di un re, la promessa di una regina, la posa della prima pietra, un Convento, un uomo senza una mano e una donna che vede dentro le persone sono i punti cardinali del romanzo.
La costruzione del Convento, o del reale edificio, complesso grandioso di quattromila metri quadrati comprendente un convento per trecento religiosi, una basilica che doveva competere con San Pietro di Roma e un sontuoso palazzo reale, che voleva gareggiare con Versailles è il centro a cui ruota attorno tutto il romanzo: cinquantamila uomini per erigere il convento e settemila soldati per sorvegliarli.
A volere questa epica impresa, come ex voto per la nascita del sospirato erede, è il re del Portogallo, Giovanni V, che con il suo delirio di grandezza in qualche modo desiderava emulare il suo contemporaneo Luigi XIV.
La travagliata costruzione di questo complesso, è un pretesto per costruire un pezzo di storia del 700 e del Portogallo: con il terremoto di Lisbona, la piaga della febbre gialla e la povertà di un popolo che stenta a vivere, sottomesso, senza alcuna possibilità di riscatto, ad una nobiltà e ad una gerarchia ecclesiastica. Accanto alla storia l’elaborazione del romanzo, che riguarda soprattutto uomini e donne, in particolare Baltasar Mateus Sette-soli, ex-soldato senza la mano sinistra e la visionaria Blimunda, Sette-lune, legati da un incontro casuale durante un atto di fede dell’inquisizione portoghese. Accanto a loro un universo di volti e storie, di uomini e donne, di famiglie e che partecipano, a costo della vita, alla costruzione del convento. Blimunda e Baltasar partecipano inoltre alla costruzione dell’Uccellaccio, con padre Bartolomeu Lourenco de Gusmao, il volador, professore di matematica a Coimbra, che 75 anni prima dei fratelli Mongolfier vinse la forza di gravità con un aerostato. E poi ci sono documenti, pietre, genti e carrozze, confraternite che sono la costruzione del convento.
Un romanzo storico che intreccia storie di inquisizione, processioni, descrizioni sublimi, riflessioni filosofiche, farse e altri stili narrativi in un flusso pieno di umanità e di anima. E la penna di José Saramago evoca, magistralmente, il mondo barocco.
Signora madre e mia regina, ora me ne sto andando in Spagna, da dove non ritornerò, e a Mafra so che si costruisce un convento a causa di un voto in cui ebbi parte, e nessuno mi ci ha mai condotto a vederlo, c’è in tutto questo qualcosa che non riesco a capire.Figlia mia e futura regina, non togliere al tempo che deve essere per la preghiera il tempo per vani pensieri, che tali sono questi, la reale volontà di tuo padre e signor nostro volle che si erigesse il convento, la stessa reale volontà vuole che tu vada in Spagna e che non veda il convento, solo la volontà del re prevale, il resto è niente..