Quell’angolino tranquillo a sinistra
Per esempio, ogni volta che mi sono lasciato con una donna che amavo ha aggiunto cinquecento metri al mio percorso. Ogni volta che ho fatto una scelta di cui poi mi sono pentito, un chilometro; e per tutte le delusioni, tutte le sconfitte, il percorso è aumentato in rapporto alla loro importanza.
Il libro è una raccolta di tredici racconti ambientati nel Khuzestan. Ahvaz è una piccola cittadina nel sud dell’ Iran, che sorge lungo le rive del fiume Karun. I protagonisti dei racconti sono ragazzi giovani, giovani coppie e amici alle prese con l’amore, l’ amicizia, la solitudine, il desiderio di realizzarsi, i rapporti genitori figli. I racconti sono attimi di vita quotidiana, folgoranti per la loro capacità di esprimere la disillusione di una generazione e la complessità della società iraniana. Le relazioni sono rapporti fragili, permeati dalla forza della tradizione a cui non corrisponde più una realtà precisa: i giovani si amano senza aver maturato alcuna esperienza di convivenza tra uomini e donne, dal momento che solo all’università le classi sono miste. La mancanza di conoscenza dell’universo femminile per gli uomini e di quello maschile per le donne rende i rapporti insicuri, come nel racconto Adesso mi lasci dormire? in cui una donna tace al marito la propria vita, gli interessi e le passioni, creando nel racconto una vita reale della protagonista e una vita di facciata per il marito. Un racconto che in poche pagine esprime una situazione paradossale che contrappone la tradizione alla modernità. Tutti i racconti terminano senza un finale, lasciando aperta la porta delle interpretazioni. Tutto rimane sospeso, non si approda a nulla. Un pregio o un difetto? La questione è molto dibattuta tra i giovani scrittori iraniani. L’ autore, a Roma, alla presentazione del libro ha affermato che l’ assenza del finale rivela la necessità di porsi domande. Affermazione molto interessante, che apre un ventaglio di possibilità per i protagonisti e per il lettore stesso.
Leila non dice di quanto, lungo la strada abbia parlato con Farhadi di cinema e di teatro. Khosrow, del resto, di queste cose non capisce nulla né gli interessano. Non dice delle discussioni sul festival del cinema di quest’anno, sugli attori, sui registi. Leila non dice…
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