Salta, corri, canta!
Un giorno mio padre salterà fuori, mi ero detta, nonostante il silenzio di mia madre, nonostante il silenzio di Dorit, nonostante il silenzio di tutti, nonostante non avessi prove della sua esistenza e non sapessi nemmeno che aspetto avesse, nonostante non sapessi come avrei capito che era lui.
Sapevo soltanto che prima o poi ci saremmo incontrati.
E’ questa le determinazione della piccola Aliza, una bambina nella Tel Aviv degli anni ’50, alle prese con il silenzio e i fantasmi del passato. I reduci dei campi di concentramento cercano di ricostruirsi una vita e costruiscono nuove famiglie e per proteggerli nascondono loro il passato.
amici, gli insegnanti, i vicini di casa: tutti zitti. E le domande sono anche risposte per capire, ad esempio, come mai Chayale ha due papà.La madre di Aliza, risponde con il silenzio alle domande insistenti della figlia, come del resto gli
E da un funerale riparte la ricerca di Aliza adulta, le domande ritornano e a poco a poco la verità prende forma, dapprima attraverso i certificati dei genitori, le richieste di ammissione ad un Kibbuz e infine una fotografia, che finalmente cela la verità. Una fotografia e le risposte di una vita in modo lieve e profondo allo stesso tempo.
Allontanò da te ogni pericolo, ti nascose ogni informazione che potesse farti soffrire. Così aveva deciso. Questo era il suo modo di proteggerti. Tutto il dolore, tutto ciò che faceva male , se lo tenne per sé.
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