Specchi rotti
Seduto lì, da solo, Karim ha deciso di ricomporre la sua storia.
Beirut 1990. Karim ritorna in Libano dopo oltre dieci anni di esilio in Francia. A Montpellier è un affermato dermatologo, marito e padre. A Beirut Karim è in balia del passato e della città in guerra. Sarà durante la notte del suo quarantesimo compleanno, alla viglia del rientro in Francia che Karim affronterà sè stesso e il suo passato, da solo con una bottiglia di whisky.
Karim celebra il proprio compleanno insieme ai propri ricordi: l’ infanzia e i rituali dei pranzi domenicali del padre Nasri, i giorni di scuola dai gesuiti e il legame indissolubile con il fratello Nassim. La fuga di Nassim e la guerra che vede i due fratelli su fronti opposti: uno con le milizie fasciste e l’ altro con la sinistra. E poi Hind, la prima fidanzata, quella abbandonata per emigrare in Francia e Jamal, giovane palestinese conosciuta nei campi di addestramento. E come in un labirinto, ogni personaggio porta alla memoria di Karim altre storie ed altri volti. Un universo di storie beirutine e di luoghi della memoria che la guerra ha sfigurato. Salma, la madre di Hind e la sua storia che arriva fino ad Homs, Radwan che dal passato porta Karim a Tripoli. E poi ci sono le storie che si sono intrecciate negli ultimi sei mesi, quelle che coincidono con il soggiorno a Beirut e il progetto del polo ospedaliero sponsorizzato dal fratello Nassim, storie che hanno il nome di Ghazaleh e di Muna. E a tratti, da lontano l’ eco della vita in Francia, la moglie Bernadette e le figlie. Karim analizza la sua vita come ricomponendo i pezzi di uno specchio rotto, analizzando i riflessi di ogni storia. Una notte lunghissima, che accompagna Karim all’ aereoporto. Alle prime luci dell’ alba la paura si mescola ai ricordi, il dolore alla nostalgia, il passato al presente, l’esilio alla fuga, mentre le domande rimangono senza risposta, in un intenso finale alla Elias Khoury.
” E la vita nient’ altro che una storia.”
A Karim, aveva detto di aver dimenticato i particolari perché il tempo cancella i ricordi e la memoria ha bisogno di ancorarsi a luoghi ben precisi. I ricordi, aveva detto, li ritroviamo soltanto nelle crepe di un luogo
Pessima la copertina, i corpi di donna attraverso gli specchi non rendono l’ idea delle storie che attraverso i frammenti degli specchi rimandano ad altre storie, storie beirutine di uomini e donne, di luoghi, di profumi e di ritualità e banchetti. Ecco la copertina dell’ edizione araba e accanto quella dell’ edizione francese.
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