Strade di notte
Da quella volta mi è capitato spesso di dover rincominciare da capo, e questo per via delle particolari circostanze in cui venni a trovarmi insieme a tutta la mia generazione: la guerra civile, la sconfitta, le rivoluzioni, le partenze, i viaggi nella stiva o sui ponti delle navi, Paesi stranieri, condizioni di vita in continuo mutamento; insomma qualcosa di diametralmente opposto alla trama del libro che mi ero sempre immaginato: una vecchia casa con tanto di loggetta, porta d’ingresso, stanze, mobili e librerie, con alberi che – come gli archivi del mio ufficio – erano lì da prima che nascessi e avrebbero continuato a crescere anche dopo la mia morte, la quercia di Lermontov…
Un tassista russo lavora di notte per le strade buie della Parigi degli anni trenta. Una Parigi splendida e miserabile, popolata da un mondo variegato di nobili decaduti, filosofi alcolizzati, emigrati alla ricerca di un riscatto, delusi da un ideale e afflitti da manie di persecuzione. E poi ci sono marciapiedi di prostitute, donne che hanno solo il loro corpo e altre che imparano la professione da frequentatrici del demi -monde cadute in disgrazia. E poi ci sono tutti gli altri, uomini e donne, avventori di locali e di piaceri che per un breve tratto condividono un pezzo di strada con Gazdanov. Un tassista che osserva, riflette, ascolta e si lascia trascinare per sfuggire all’amara solitudine che lo attanaglia e alla consapevolezza della propria vita priva di legami e di futuro, con un passato lontano vissuto che diventa, attraverso le pagine, lo spettro della grande Russia, patria perduta e rimpianta. Attraverso le pagine Gazdanov ci mostra il volto reale della banlieue parigina, dei maestosi boulevards e dei vicoli fetidi teatro di un mondo senza voce. Un romanzo intenso e toccante.
.. ho la testa piena di un’infinità di cose e persone, molte delle quali, fra l’altro, hanno già lasciato questo mondo. Ricordo in eterno il viso di una donna che ho incrociato una volta soltanto, tengo a mente per anni emozioni e pensieri di una singola giornata. L’unica cosa che dimentico con facilità sono le formule matematiche, le trame e i contenuti di libri e manuali letti da tempo. Le persone, invece, le ricordo, le ricordo tutte quante, anche se la stragrande maggioranza di loro non ha avuto alcun ruolo nella mia esistenza.
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