Un arabo buono
Il lato oscuro di questa sintesi mi fu palese sin dalla tenera età: frutto e vittima di due storie contrapposte anche qui e ora,in questa terra in cui il mio popolo affronta una guerra interminabile contro il mio altro popolo,vuoi contro il mio Stato o al contrario, lo Stato contro il mio popolo.
Yoseph Rosenzwig e Yoseph Sherara, passato e presente, Europa e Oriente: tutta la narrazione si svolge sul doppio.Yoseph, il protagonista, è arabo per parte di padre e ebreo per parte di madre e attraverso una lunga e complessa confessione, dal ritmo serrato,si rispecchiano le ambizioni e le inquietudini di due popoli. Un labirinto di storia fami
liare che si intreccia con la storia del Medio Oriente e l’ Europa,da Berlino a Haifa, da Gerusalemme a Parigi, da Akko a Tel Aviv; dai primi del novecento alla fine del mandato Britannico e alla risoluzione dell’ Onu che sancisce la nascita dello Stato di Israele alla guerra del ’48.In un mosaico di stravaganti personaggi, attraverso gli amori e le amicizie, l’ autore narra tutte le contraddizioni del personaggio senza filtri ideologici.
A me le guerre giuste fanno schifo perchè sull’ altro versante delle guerre giuste c’è per forza la parte non giusta.
A nulla servirà il gesto liberatorio di Yoseph di dipingere un quadrato di deserto di rosso e di portare la pioggia al Kassit, non si costruisce un ponte con l’ arte.
Azury ed Eva hanno tentato di costruire un ponte, ma non si costruisce un ponte a letto . in bilico sulla sottile cucitura fra due parti opposte….tutto quel che fecero era destinato a fallire.
Yoram Kaniuk è morto a Tel Aviv l’8 giugno 2013, commovente il ricordo di Nicole Krauss sul New Yorker del 12 giugno 2013 .Da leggere.
http://www.newyorker.com/online/blogs/books/2013/06/yoram-kaniuk-postscript.html
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